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La letteratura reticolare

Manifesto della letteratura reticolare



La letteratura tradizionale è definitiva.
La letteratura reticolare è generativa.
La letteratura tradizionale corrisponde ad una visione per cui si diventa ciò che si è, nel senso che fin dalla nascita si ha in sé ciò che appunto si è e gli eventi non fanno che frustrare o realizzare questo destino. Contrariamente, la letteratura reticolare corrisponde al concetto per cui si è ciò che si diventa, non si diventa ciò che si è, ossia: da un punto di partenza si possono snodare molti percorsi differenti e, soprattutto, ciascuno è quello autentico.

La letteratura tradizionale è meccanicistica.
La letteratura reticolare è organica.
Tradizionalmente lo svolgersi della trama riduce le possibilità di sviluppo della stessa: un evento giustifica e implica il successivo tanto che la conclusione costituisce l'unico punto di arrivo, la fine, appunto dell'intera opera. La letteratura tradizionale, cioè, si esaurisce attuandosi, nel senso che sviluppandosi riduce le proprie possibilità fino a che arriva ad una conclusione. La letteratura reticolare si articola, si espande, cresce per rami paralleli, convergenti e divergenti. Ad un evento succedono numerose e differenti conseguenze in un processo che non solo non riduce le possibilità future, ma anzi le moltiplica.

La letteratura tradizionale è esclusiva.
La letteratura reticolare è associativa.
La letteratura tradizionale rappresenta una condizione in cui lo scrittore si allontana dal lettore riservandosi in modo esclusivo la prerogativa della creazione. Si determina così una separazione. La letteratura reticolare al contrario esiste in virtù della collaborazione, dell'associazione, del formarsi di una comunità e nel contempo ne è la causa.